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Problemi

L'occhio dell'Infermiere e la comunicazione con il paziente

Passivo prima esperienza 360326

Quante storie del paziente si incrociano con la nostra vita professionale? Come capire quindi, quando siamo di fronte a qualcosa di serio? Quando siamo di fronte ad un reato? Quella confidenza scomoda ma innocente Un bel giorno, molto addietro, durante la mia esperienza come Tecnico di Anestesia, successe che restammo con un palmo di naso quando le parole del paziente si bloccarono nel momento fatidico. I farmaci anestetici erano quasi in circolo per fare il loro dovere. I nostri sguardi erano concentrati e attenti. Avrebbe potuto dire lui stesso al coniuge invocato, la sopraggiunta nota informativa? O il cambio di idea avrebbe prevalso?

Sono il classico frocetto passivo, mi piace troieggiare e farmi notare, è una mia debolezza. Sarà che voglio divertirmi perché ho beccato solo che delusioni. Ho capito di essere gay a 14 anni. Ho i capelli castani e corti e gli occhi castani, sono abbastanza magro, non mi reputo un bel ragazzo, ma ho alcuni punti di forza tipo le labbra. Non appena prendo servizio noto il nuovo dottore, arrivato da poco. Appena laureato, giovanile, capelli biondi corti, occhi verdi, senza barba come piace a me e con un culo da favola. Non smettevo di fissarlo e non appena mi si avvicinava scatenava in me un erezione assurda.

Condividi Via Linkedin Sempre più spesso si discute della Responsabilità Professionale in agro infermieristico. Questo accade soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca che hanno visto protagonisti diversi operatori della caspita e tra essi tanti Infermieri chiamati a rispondere di azioni colpose e di fatti dolosi. Quali sono i rischi per una condotta, un accadimento, un nesso causale non consoni? Apprendere le responsabilità evita un processo civico o penale In questi ultimi anni si sta assistendo ad un alternanza radicale di interpretazione legato alla Responsabilità Professionale. La risposta è intuibile da alcuni slogan: Infermiere. Protagonista della attivitа vera; Infermiere. Una storia che racconta milioni di vite; Una professione al centro della vita.

Biografia[ modifica modifica wikitesto ] Hildegard Peplau nacque a Reading, in Pennsylvaniada genitori immigrati con origini tedesche, Gustav e Otyllie Peplau. Fu la seconda di sei figli. Il padre era un pompiere; la madre era una casalinga ed occasionalmente svolgeva il lavoro di domestica. L'essenza della teoria della Peplau risiede nel concetto di esperienza condivisa: le infermiere, pensava, potevano facilitarlo attraverso l'osservazione, la descrizione, la formulazione, l'interpretazione, la validazione e l'intervento [4] Il modello psicodinamico si basa essenzialmente sui ruoli dinamici dell'infermiere e sulla cambiamento della relazione nel rapporto con il paziente. Sette ruoli dell'infermiere[ modifica cambiamento wikitesto ] L'infermiere è: l'estraneo: accoglie il paziente come se fosse una persona incontrata in diverso contesto; la risorsa: da informazioni, risponde a domande; l'insegnante: fornisce istruzione, si occupa di educazione sanitaria; il confidente: è una persona fidata, che da consigli sulle situazioni di vita; il sostituto: aiuta a soddisfare i bisogni della individuo quando questa non è in grado; il leader: guida nelle scelte la persona; l'esperto tecnico: è responsabile delle attività assistenziali complesse e non. Accrescimento della relazione infermiere-paziente[ modifica modifica wikitesto ] Orientamento: fase in cui avviene il primo approccio tra l'infermiere e il paziente, in cui vengono elaborati i preconcetti, si comincia ad istituire un basso livello di fiducia, in cui vengono considerati i ruoli. Identificazione: fase in cui il paziente inizia a riconoscere quale sia il dilemma su cui lavorare mentre l'infermiere lo aiuta e lo guida nella assortimento. Utilizzazione: l'uso dell'assistenza professionale per le alternative atte a risolvere il dilemma. Risoluzione: Conclusione del rapporto con aumentata self-efficacy del paziente.

Alle caratteristiche della persona si deve affiliare necessariamente la conoscenza delle tecniche di comunicazione. Come afferma Paul Watzlawick, ciascuno dei padri della moderna comunicazione, dichiarare diversamente significa cambiare la realtà. Reputare la competenza comunicativa come un adatto dovere professionale, dunque, cambia il aspetto professionale stesso degli infermieri, perché cambia il loro atteggiamento nei confronti dei pazienti. In tale ottica assume importanza la qualità della relazione e della comunicazione che si instaura tra il professionista e la persona assistita. La comunicazione avviene attraverso tre canali: - verbale - non verbale - paraverbale. La comunicazione verbale implica la adesione dei meccanismi fisiologici e cognitivi necessari per la produzione e la accoglienza del linguaggio. Noi parliamo con i nostri organi, ma conversiamo con complessivo il nostro corpo. La comunicazione non verbale esprime quei sentimenti e quelle emozioni che proviamo nella vita quotidiana che non sempre raggiungono il altezza della coscienza.

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